Basòdino


Foto di copertina

Informazioni

Data: 9 agosto 2022
Altezza Massima: 3273 m
Dislivello positivo: 1530 m
Dislivello negativo: 2380 m
Lunghezza: 19.5 km
Chilometri sforzo: 42.7 kmsf
Durata: 11 ore
Capanne raggiunte: Capanna Basodino

Difficoltà

Scala escursionistica CAS Da Robiei fino al bivio a Randinascia (con alcuni passaggi T2+).
Scala escursionistica CAS Da Randinascia fino a quota 2600 metri circa (con alcuni passaggi T3, soprattutto a nord del punto quotato 2402 metri).
Scala escursionistica CAS Da quota 2600 metri fino all'inizio del ghiacciaio (con alcuni passaggi T4 e un passaggio di II grado di arrampicata).
Scala escursionistica CAS Dall'entrata nel ghiacciaio fino all'uscita a quota 3100 metri.
Scala escursionistica CAS L'ultimo tratto fino in cima al Basòdino, lungo la sua cresta est (con molti passaggi di II grado di arrampicata).
Scala escursionistica CAS Il sentiero che scende da Robiei fino a San Carlo (T1 il tratto su strada).

Commento

Il Basòdino è una montagna situata sul confine tra la Valle Maggia e la Val Formazza e con i suoi 3273 metri di altitudine è la seconda vetta più alta del Canton Ticino. Per raggiungerla scelgo di salire fino a Robiei con la teleferica (19.- franchi corsa semplice; 24.- franchi andata e ritorno) mentre al ritorno scenderò a piedi, visto che so già di non riuscire ad arrivare in tempo a prendere l'ultima corsa (16:45).
Dopo la risalita in funivia comincio a camminare lungo il sentiero che sale a Randinascia e proseguo poi verso il bivio quotato 2222 metri, oltre il quale sono presenti due vie di salita. Scelgo di percorrere quella più meridionale, che segue in parte il sentiero glaciologico del Basòdino, per poi risalire la morena del ghiacciaio fin verso i 2500 metri di quota. A quel punto la traccia sparisce e proseguo seguendo gli ometti di pietra e alcuni segni di vernice bianca. Ora si comincia ad entrare sul letto dove un tempo scorreva il ghiacciaio e si cammina su un terreno abbastanza levigato. Sono però presenti alcuni salti rocciosi che certe volte richiedono un po' di arrampicata. Il punto più complicato lo si incontra a quota 2720 metri dove bisogna risalire un piccolo canale di II grado alto circa 5 metri (vedi foto). Superato questo tratto raggiungo un piccolo pianoro dove gli ometti di pietra spariscono. Gli ultimi sembravano dirigersi verso sud-ovest e quindi proseguo in quella direzione e dopo ancora un qualche piccolo passaggio di arrampicata raggiungo il Ghiacciaio del Basòdino (se si vuole salire fino al ghiacciaio per una via più semplice si può seguire il sentiero che passa più a nord come ho fatto io nella gita al Pizzo Cavergno).
Dopo aver indossato i ramponi comincio a risalirlo restando sul lato destro, dove ci sono meno crepacci. Quest'anno, a causa del caldo e delle scarse nevicate, il ghiacciaio è quasi completamente scoperto e il rischio di cadere in uno di essi è molto basso. Verso i 3050 metri di quota comincio a dirigermi verso sud e, dopo aver aggirato un paio di crepacci, raggiungo la cresta est del Basòdino. Abbandono i ramponi e comincio a risalirla restando leggermente sul lato destro. Questo tratto presenta molti passaggi di II grado di arrampicata ed in certi punti è anche un po' esposto. Una volta superato questo pezzo arrivo finalmente sulla cima dove trovo una piccola croce in ferro ad attendermi.
Dopo una pausa ristoratrice, non troppo lunga perché il tempo stringe, ricomincio la discesa perché la via del ritorno è ancora lunga. Raggiungo il ghiacciaio e, dopo aver recuperato i ramponi, lo ridiscendo fino a quota 2810 metri. Ritornato sulle rocce comincio a scendere ma, al contrario della salita, questa volta provo a restare più a destra e mi dirigo verso un piccolo laghetto. Questa alternativa è risultata un po' più facile dell'altra, anche se poi ho dovuto attraversare un ruscello in piena che mi ha causato qualche difficoltà. Mi dirigo quindi verso il passaggio a quota 2720 metri che ho incontrato al mattino e lo ridiscendo di nuovo. Proseguo poi fino a quota 2550 metri dove, questa volta, provo a seguire il sentiero più settentrionale. Fino al punto quotato 2402 metri non è male, ma poi si entra in una pietraia e il percorso si fa più accidentato. Trovo che il sentiero meridionale, seguito all'andata, sia in ogni caso il migliore.
Continuando a camminare torno di nuovo a Robiei, come previsto ormai troppo tardi per scendere con la teleferica. Mi dirigo quindi alla Capanna Basodino e comincio la lunga discesa fino a San Carlo, che raggiungerò dopo più di 2 ore. Le fatiche però non sono ancora finite perché ora mi restano 57 metri di salita prima di ritornare al parcheggio della funivia e concludere questa gita.
Per quanto riguarda l'acqua, c'è una fontana a Robiei e una al parcheggio della teleferica. Tra Randinascia e i 2300 metri di quota ci sono diversi ruscelli ed in seguito se ne trovano ancora altri sul Ghiacciaio del Basòdino.


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Sentiero verso Randinascia

  • Sentiero verso Randinascia
  • Sentiero verso il Basòdino
  • Sentiero che sale al Basòdino
  • Via di salita al Basòdino
  • Passaggio di arrampicata a quota 2720 metri
  • Passaggio di arrampicata a quota 2720 metri (con tracciato)
  • Ghiacciaio del Basòdino
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  • Via di salita al Basòdino
  • Via di salita al Basòdino (con tracciato)
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  • Via di salita al Basòdino (con tracciato)
  • Cima del Basòdino
  • Val Formazza
  • Ghiacciaio del Basòdino
  • Via di discesa dal Basòdino
  • Via di discesa dal Basòdino
  • Laghetto appena sotto il Ghiacciaio del Basòdino
  • Passaggio di arrampicata a quota 2720 metri
  • Passaggio di arrampicata a quota 2720 metri (con tracciato)
  • Sentiero che scende dal punto quotato 2402 metri
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