Pizzo Forno


Foto di copertina

Informazioni

Data: 23 agosto 2022
Altezza Massima: 2907 m
Dislivello: 2070 m
Lunghezza: 19.5 km
Chilometri sforzo: 47.1 kmsf
Durata: 11 ore
Capanne raggiunte: Rifugio Alpe Sponda
Laghetti raggiunti: Laghetto Gardiscio

Difficoltà

Scala escursionistica CAS Dal posteggio a Valle fino al Rifugio Alpe Sponda (su entrambi i sentieri).
Scala escursionistica CAS Dal rifugio fino a quota 2540 metri (con qualche passaggio T3).
Scala escursionistica CAS Da quota 2540 metri fino a quota 2840 metri (con qualche passaggio T3+).
Scala escursionistica CAS Da quota 2840 metri fino in cima al Pizzo Forno.
Scala escursionistica CAS Dal Passo di Ghiacciaione fino al Laghetto Gardiscio (con passaggi T4).
Scala escursionistica CAS Dal laghetto fino al sentiero che scende al Rifugio Alpe Sponda, a quota 2190 metri (con passaggi T3).

Commento

Il Pizzo Forno è una montagna della Valle Leventina ben riconoscibile dalla sua forma piramidale e grazie alla sua posizione panoramica lo si può già scorgere da Biasca. Per raggiungerlo ho scelto di partire dalla Val Chironico, dove è presente un ampio parcheggio in zona Valle.
Comincio quindi a camminare seguendo il sentiero che sale a Sgnoi. Verso quota 1100 metri supero un tratto roccioso grazie ad una spettacolare mulattiera, scavata in parte nella roccia, che sale formando numerosi tornanti. Proseguo quindi verso la località di Cala (denominata Cára sulle nuove carte nazionali) dove mi fermo un attimo ad ammirare l'interno dell'Oratorio di San Bernardo in cui sono presenti numerosi dipinti. Attraverso quindi tutto il paese ed imbocco il sentiero, non ufficiale, che sale diritto al bivio quotato 1825 metri. A quel punto raggiungo un cartello in legno che indica la via diretta per il Rifugio Alpe Sponda. Questo percorso, non segnato sulla mappa, invece di proseguire in piano sale subito verso nord e aggira quasi completamente l'Alpe Sponda ritornando sul sentiero ufficiale poco più in alto. Visto che ho letto e sentito alcune storie spiacevoli riguardo ai cani da pastore presenti all'alpe, decido di seguire questa via per evitare guai. Scoprirò poi, che in questo momento, di cani non ce n'è traccia.
Arrivo in questo modo al rifugio, dove mi fermo un attimo a mangiare qualcosa. Ricomincio quindi a salire in direzione del Passo di Ghiacciaione lungo un sentiero abbastanza segnalato la cui traccia però è poco visibile. A quota 2575 metri raggiungo un sasso con indicato, in vernice bianca, la deviazione per il Pizzo Forno. La seguo e scopro che si dirige verso la cresta sud del monte, per poi risalirla ed arrivare in cima. Lungo questo tratto, più roccioso del precedente soprattutto verso la vetta, sono presenti dei segni bianchi ad indicare la via da seguire. Sulla cima invece è presente un ometto di sasso con un block notes al posto del libro di vetta.
Dopo un'ora di pausa ricomincio a scendere, lungo la stessa via dell'andata, fino a quota 2730 metri. A quel punto abbandono il percorso per andare a vedere il Passo di Ghiacciaione e attraverso quindi la pietraia restando più o meno alla stessa quota. Raggiunto il passo, visto che c'è ancora tempo, decido di andare a vedere anche il Laghetto Gardiscio, distante solo 1 km in linea d'aria. In realtà, questo tratto si rivelerà più ostico del previsto a causa delle numerose vallette rocciose da attraversare e richiederà quasi 1 ora per essere superato. Ne varrà comunque la pena perché il laghetto è davvero molto bello.
Per la discesa decido di seguire dei segni di vernice gialla, che partono dal lato sud-est del lago e che pensavo mi avrebbero ricondotto di nuovo al sentiero per l'Alpe Sponda. Dopo 200 metri invece girano verso destra e cominciano a scendere verso l'Alpe Gardiscio. Col senno di poi avrei fatto meglio ad abbandonarli e a proseguire direttamente verso il punto quotato 2526 metri. Invece decido di seguirli sperando che non mi conducano troppo fuori linea rispetto alla mia meta. Finalmente verso quota 2400 metri girano di nuovo verso est e si dirigono dalla parte giusta. Purtroppo però, dopo soli 450 metri, si interrompono bruscamente con un ultimo segno a forma di T e in giro non se ne vedono più altri. Continuo allora sempre dritto per altri 400 metri fino a raggiungere un grosso salto roccioso che mi taglia la strada. L'aggiro quindi verso destra, ridiscendendo di circa 60 metri, per poi riprendere la direzione est. Dopo aver attraversato ancora alcune vallette riesco finalmente a raggiungere il sentiero ufficiale che ridiscendo di nuovo fino all'Alpe Sponda. A quel punto, visto che come al mattino non c'è traccia di cani, provo a seguire il sentiero ufficiale che scende al bivio quotato 1825 metri. Continuo poi fino a Cala da dove ridiscendo infine di nuovo al posteggio di Valle.
Per quanto riguarda l'acqua, ci sono 2 fontane a Cala e una al Rifugio Alpe Sponda. In seguito ho trovato ancora alcuni ruscelli dalle parti dell'Alpe Gardiscio.


Mappa del percorso

Mappa del percorso Copyright SwissTopo

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Sentiero che sale a Sgnoi

  • Sentiero che sale a Sgnoi
  • Cala
  • Sentiero che sale all Alpe Sponda (guardando indietro)
  • Via diretta che sale al Rifugio Alpe Sponda
  • Rifugio Alpe Sponda
  • Pizzo Forno
  • Via di salita al Passo di Ghiacciaione
  • Via di salita al Passo di Ghiacciaione
  • Pizzo Forno
  • Pizzo Forno (con tracciato)
  • Via di salita al Pizzo Forno
  • Via di salita al Pizzo Forno (con tracciato)
  • Via di salita al Pizzo Forno
  • Via di salita al Pizzo Forno
  • Ultimo tratto prima della cima
  • Cima del Pizzo Forno
  • Cresta ovest del Pizzo Forno
  • Via di discesa dal Pizzo Forno
  • Via di discesa dal Pizzo Forno (con tracciato)
  • In cammino verso il Passo di Ghiacciaione
  • Passo di Ghiacciaione
  • Via seguita per andare al Laghetto Gardiscio
  • Laghetto Gardiscio
  • Via di discesa dal Laghetto Gardiscio
  • Discesa al Rifugio Alpe Sponda
  • Alpe Sponda